La cosiddetta “Palazzina Liberty” è un assai gradevole edificio d’epoca dai colori pastello che, se non proprio ascrivibile al vero stile liberty (affacciatosi sulla scena europea una decina d’anni dopo l’ inaugurazione del complesso, nel 1880) richiama nella sua leggerezza architettonica il periodo dorato della Belle Epoque. Sebbene il vero e proprio acquedotto sia in realtà costituito da un vasto insieme di ambienti sotterranei (il cui livello era funzione delle altimetrie e delle quote che rendevano possibile la raccolta ed il transito dell’acqua sfruttando la sola forza di caduta) la Palazzina fu edificata con corpo centrale ed ampie ali soprattutto segnalare la presenza di un’opera storicamente così importante per la Sassari d’allora. Un’ala dell’edificio fu destinata ad ospitare l’abitazione del custode mentre l’altra fu donata alla municipalità. Costituisce un’indubbia sorpresa per il visitatore il contrasto fra l’apparente frivolezza dell’ edificio esterno, con la sua loggia di ghisa abilmente lavorata, e l’oscuro svilupparsi della città sotterranea che esso sormonta.
Il lunghissimo tunnel fu scavato nella montagna dove ancora oggi transita un flusso d’acqua il cui scorrere costituisce colonna sonora dell’intero complesso. Le amplissime volte a botte delle vaste cisterne, furono progettate per costituire riserva idrica di una città di 32.000 abitanti. La scenografica Sala Condotte, sormontata da alte volte ad arco plurimo, ospita le originali e notevoli tubazioni in ghisa con le loro ferramenta, la canala di raccolta che si perde nelle misteriose “dragunare” (fiumi del sottosuolo cittadino) e le attigue sale dalla particolare volta in opera di cotto.
L’intera opera porta la firma di Claudio Luigi Ferrero, ingegnere torinese che progettò l’ Acquedotto nel suo totale sviluppo, a cominciare dalla diga (1878, opera di assoluta avanguardia per l’epoca) che ancora oggi si eleva per quasi 20 metri al centro della bucolica valle di Bunnari.
Oggi l’intero complesso si connota come un autentico giacimento di archeologia industriale fra i più importanti della Sardegna. L’area agibile e dunque attualmente visitabile presso la Palazzina non comprende alcuni ambienti di rilievo quali, ad esempio le grandi cisterne (che possono essere contemplate da un balcone di veduta ma non percorse): la revisione degli impianti elettrici e di sicurezza e l’ottenimento dell’agibilità completa di questi ambienti da parte dei competenti uffici del Comune di Sassari rappresenta uno degli obiettivi prioritari ed immediati dell’Ecomuseo che lavora per trovare le risorse necessarie per gli indispensabili lavori.
L’area fruibile della Palazzina si completa con un’ampia area esterna comprensiva di piazzale e area verde, che è destinata ad ospitare eventi ed attività per l’infanzia e le scuole.